Amotribàl
9 febbraio 2010
*Poesia nella quale il poeta pianifica tragitti, su terre umide e deserte.
Ho appoggiato al muro
una borsa e una borraccia
stanotte parto
sbatto la porta e ti attraverso
per lungo
e non mi fermo mai
fino a che non cado
dai piedi, sul tappeto
circumnavigo i tuoi punti d’interesse
ti traccio col gps
tra un’ora ti attraverso
e non mi lascio distogliere dalle teste di bisonte nella sabbia
non mi fermo a fotografare
e mangio in fretta
sotto gli alberi e le ombre
fino a che non cado
dai piedi, sul tappeto
e mi rialzo
spolverandomi il giacchetto
e aggiustandomi il colletto
e lì traccio un confine
dritto come quelli del deserto, africani, nel sahara
dopodiché
fate voi pure, stranieri, onu, occidentali,
al di qua non siamo una democrazia.
20 Commenti
sempre like
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forèva
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and èvaaaa
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togli quel cazzo di spazio
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togli qual cazzo di spazio
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endéva, Roberto, endéva. E’ che ci siam stati tutto il primo quadrimestre qui su FF
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un corsetto di recupero nell’ufficio dell’abominio non te lo toglie nessuno. anche un busto.
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io salterei volentieri il secondo quadrimestre, ecco. Posso fare direttamente gli esami a giugno?
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lo dici per la sabbia o per il bikì?
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per i ghiaccioli
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all’amarena
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con o senza cipolla?
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denza, ma con un pizzico di pepe
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bella
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Azàh stasera mi è toccato lavoràh…
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Amotribàl: *Poesia nella quale il poeta pianifica tragitti, su terre umide e deserte.
Ho appoggiato al muro
una bo… http://bit.ly/9NUz4Q
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la geopolitica ti dona
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mai quanto i pantaloni alla zuava
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Ma che bella…mi ricorda l’amore…è come fare l’amore…oddio sono malata!
Ho appoggiato al murouna borsa e una borracciastanotte partosbatto la porta e ti attraverso
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