Amotribàl


di Azael
9 febbraio 2010

*Poesia nella quale il poeta pianifica tragitti, su terre umide e deserte.

Ho appoggiato al muro
una borsa e una borraccia
stanotte parto
sbatto la porta e ti attraverso
per lungo
e non mi fermo mai
fino a che non cado
dai piedi, sul tappeto
circumnavigo i tuoi punti d’interesse
ti traccio col gps

tra un’ora ti attraverso
e non mi lascio distogliere dalle teste di bisonte nella sabbia
non mi fermo a fotografare
e mangio in fretta
sotto gli alberi e le ombre
fino a che non cado
dai piedi, sul tappeto
e mi rialzo
spolverandomi il giacchetto
e aggiustandomi il colletto

e lì traccio un confine
dritto come quelli del deserto, africani, nel sahara
dopodiché
fate voi pure, stranieri, onu, occidentali,

al di qua non siamo una democrazia.

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