Caro Gesù
*Poesia nella quale il poeta trova un’alternativa pedoletteraria a babbo natale per inoltrare rimostranze circa questa merda che c’è
Caro Gesù
non ti chiedo mai niente
non ti chiedo niente nemmeno questa volta
tanto esisti abbastanza poco
volevo solo dirti una cosa,
vedi le lucine di Natale? Sembrano occhi
che si aprono e si chiudono
e questa, checché tu ne dica, non è una cosa bella
è una cosa triste
io li avrei lasciati sempre aperti
per il mio compleanno
e poi vedi il bambinello steso nella mangiatoia? Sembra piccolo, ma
lo sai tu e lo so io,
verso aprile è già un signore di mezza età
morto di quasi primavera,
e poi vedi che disastro? Lo vedi che disastro? Tu non sei nato a luglio
se fossi nato a luglio
ora che è dicembre
avresti meno voglia di salvare i pianeti
tristi come il mio
Caro Gesù,
son trent’anni che è finito il Natale
le lucine e i bambinelli
intermittenti
avrebbero anche rotto
i coglioni.
Un Commento
Semplicemente meravigliosa…grazie.
Andrea.