Sangue
*Poesia nella quale il poeta esegue esami clinici utilizzando zampe di bestie sui più dissoluti dei suoi organi
Il sangue è fatto di globuli colorati
scorre nei tubi delle vene
rosse e blu
robaccia
scorre e lascia grumi
che i medici vedono negli esami e tolgono
come i fruttivendoli tolgono i vermi dalla lattuga riccia
come te
che se fossi scimmia
mi toglieresti le cose dai peli
e che se fossi gatto
mi leccheresti la schiena e anche le parti immonde
che a te sembrerebbero culi di neonato
e che invece sei un’altra cosa
e mi togli i grumi dal sangue, a modo tuo
per farmelo scorrere liscio
per ridarmelo puro e innocente
in salita verso il cervello
così che faccia i pensieri belli e precisi
e invece
non va verso il cervello
fa finta
il mio sangue, quando non lo vedi, va a puttane,
dal cuore, dicono quelli che l’hanno visto, ma secondo me gli organi se li fa tutti
e ci va veloce, senza grumi
e si ubriaca
e lo arrestano
e lui non si difende
e tu gli paghi la cauzione
e va sempre così
e poi arriva l’alba, roba da cartoni giapponesi
e tu e il mio sangue vi ritrovate a toccarvi col corpo con quella roba di brividi che ti rizzano il cazzo, se ce l’hai, o i pensieri, con la diffidenza ispida dei riappacificati
senza dire niente, al riparo di tende insufficienti a coprire il sole esagerato dei cartoni giapponesi
perché all’alba il sangue cattivo
se ti va bene,
se ti va di rivoluzione e di amore assassino
l’hai pisciato via.
5 Commenti
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http://www.decubito.org/2010/05/sangue/ http://bit.ly/bQZOmn
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tutto questo romanticismo mi distrugge
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Fica.