Mazzancolle


di azael
6 marzo 2012

*Poesia nella quale il poeta va dal fabbro e si fa costruire un forchettone di ferro battuto, per farci, dice lui, una mangiatona di animalazzi polposi

Non riesco a mangiare le cose con le mani
vorrei prendere il cosciotto di bestia e sbranarlo
avido di colante animale
invece no
devo mangiarlo con la forchetta e il coltello
a distanza

ho dovuto inventare una serie di procedure,
tipo per aprire le mazzancolle
le seziono dalla schiena e faccio perno col coltello
se uno mi vede pensa questo è snob, schizzinoso
no uno, non hai capito una fava

così come non riesco a camminare a piedi nudi sull’erba
né a entrare nell’acqua se non vedo il fondo
o a parlare, a bocca, agli esseri umani sconosciuti
mi serve sempre uno strumento intermedio
un’intercapedine, uno stato cuscinetto

e così
quando ti tengo là
a distanza
e ti giro con la forchetta
non è che non ho fame

è solo che sto cercando il punto esatto
nella tua schiena
per fare perno.

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