Cose sui marciapiedi
*Poesia nella quale il poeta disegna ghirigori di strade sbagliate insieme ai suoi amici rifiuti.
Mi son perso nella strada
perché io mi perdo
se uno non mi dice dove andare
mi son perso
e ho camminato per un po’
fino a che m’han fatto male i piedi
allora mi sono fermato
mi sono tolto i vestiti
i vestiti se ti sei perso che ci fai
mi son tolto pure i piedi
tanto se ti sei perso
vai da una parte o stai fermo è uguale
mi son piantato per terra, come un albero
un palo della luce
e insomma
mi son tolto anche gli occhi
tanto i posti e i palazzi erano tutti uguali e io che ne so che roba è – ho pensato
la gente allora mi guardava e chiamava le ambulanze i pompieri
e più mi toglievo le cose
più si sbigottiva
e a un certo punto c’era una folla, ma poi è andata via pure quella
e io senza niente, solo qualche osso, un muscolo e un po’ di peli
perso del tutto, accartocciato a mucchietto sul marciapiede
vicino a me c’era una cacca di cane
le ho detto – ti sei persa pure tu?
e vicino a lei una lattina di chinotto tutta rotta
e vicino ancora uno scontrino della coop
poi sei passata tu
hai preso una sedia e ti sei messa lì
mi leggevi le definizioni delle parole crociate, e io stavo zitto
e con me la cacca di cane e la lattina di chinotto e lo scontrino della coop
la sera poi sei andata via
e noi siamo rimasti lì, persi col buio
ad aspettare,
con l’ottimismo delle cose sui marciapiedi,
di essere ritrovati.
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