Facciamo che


di Azael
3 marzo 2010

*Poesia nella quale il poeta si esercita nella dialettica della negazione, addivenendo a sintesi di follia

Facciamo che
tu mi dici le cose che ti piacciono di me
e io ti dico di no,

mi piace come parli
ma no
mi piace come mi guardi
ma no
mi piace come cammini e come ti giri
ma no
mi piace come mi fai l’amore a tuffo
ma no
mi piace come pensi e come ragioni da matto
ma no
mi piace come mi massacri di baci piccoli e grandi
ma no
mi piace come mi vendi agli zingari, nel caso
ma no
mi piace come mi uccidi e occulti il cadavere, semmai
ma no
mi piace come mi resusciti il terzo giorno e come mi non ci credi che sia risorto
ma su
se ti piacesse davvero tutta questa roba di me saresti pazza
e usciresti per le strade agitando le braccia al vento
come un mulinello di follia amorosa

però, anche se ti piacciono cose proprio impossibili,
madonna che gusti belli che hai.

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