Notte, balzi ad evitare la


di Azael
20 gennaio 2010

*Poesia nella quale il poeta si apposta ad evitare agguati programmati e largamente prevedibili della notte

Prima che la notte mi mangi gli occhi
resterò sveglio attaccato al cuscino
vigile come un animale da guerra
una serpe con gli occhi accesi sforescenti
un giaguaro, quella roba lì
a chiazze, notturna, severa.

Il documentarista inglese che mi troverà
nel fratto
farà un balzello indietro
e si ritrarrà, bestia spaurata, ad afferrarmi gli occhi
di rinculo
ma io gli occhi
prima che la notte me li mangerà
sottratti glieli avrò,
e riposti in posto sicuro
glieli avrò
con un ta-dà, in un balzo
in posti nei quali il sole, le geometrie non euclidee, le donne cogli sguardi, il tempo ritroso, il tuo culopalla nelle mani

e la notte, e,
farà colazione di poco
no di me.

Suca, notte
io sogno.

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