Il male di vivere
*Poesia nella quale il poeta si intrattiene con avventori di sopravvalutata potenza mortificante.
Spesso il male di vivere ho incontrato
non mi saluta mai,
ieri invece eravamo lì al bar
m’ha detto, ciao, dico, sono il male di vivere
Sì ti conosco per sentito dire, di vista
Beh non ti sorprende che io si qui a parlare con te?
Non tantissimo, in verità.
E mi temi, nevvero, tremi al sol pensiero di un mio sguardo mortificante, è così?
Non molto, ti temo solo un po’, ma quasi niente
Non hai paura che ti prenda il male di vivere?
No.
Sei un ottimista del cazzo per caso?
No no, anzi, stavo giusto per uccidermi
dovevo uccidermi tra un tot.
E perché?
Perché quel tipo laggiù ieri m’ha detto
verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
E ho pensato, male di vivere,
quando un uomo con gli occhi della morte
incontra un uomo col male di vivere
l’uomo col male di vivere
è un uomo morto.
Un Commento
beh devo dire ne ho lette tre o quattro e sono fantastiche. stupenda la borra, in particolare, (intento la poesia, non l’oggetto) ma davvero complimenti per l’originle poetica del decubito e perché si capisce che c’hai due cosi così però te ne sbatti. come queste citazioni tra Montale e Pavese. Famola strana. Bravo. Da poetastro anche io, se si può.