Arrivo previsto. Dialogo tra un santo e un navigatore
*Poesia nella quale il poeta continua il suo dialogo con il navigatore, uscendone perseguitato e amaro. Una poesia politica, perciò.
Gira a destra, quindi a destra.
Tra duecento metri fai una giravolta
falla un’altra volta, quindi tieni la sinistra.
Lo so bene che alle lementari copiavi i dettati.
Arrivo previsto 19 e 27.
E io accelero un poco.
Accelléri?
Arrivo previsto 19 e 23, allora. Ti sei pisciato a letto che avevi 15 anni.
Fai inversione a U e vattene affanculo
ma tieni la sinistra, sempre.
Arrivo previsto 19 e 19, ti sta bene? Ieri sei entrato da Bata e non ti sei provato i mocassini perché avevi il calzino sinistro bucato.
E se prendo scorciatoglia?
19 e zerotre.
Ma son già passate.
Che vuoi da me?
Ma che ora è? Potevo sempre provarmi la destra.
Tieni la sinistra. Ti senti tanto furbo?
Ho paura, soffro, voglio andare a casa,
Ok, arrivo previsto, ieri. Coglione.
L’altro.
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