Doppia mozzarella e invece, camposanti
Li scorgo, silenti, i camposanti
alberi appuntiti che elevano i pensieri al cielo
come giavellotti di atleti che fanno il record all’ultimo tiro
con la misura di molti metri e settantanove centimetri.
Come giavellotti di bielorussi, per lo più
che puntano la loro punta ai nostri cari
o ai cari degli altri
o ai vicini di posto dei cari in genere
che risiedono nel cielo
sopra i camposanti.
Credo ci sia una cosa tipo spazio aereo vietato, sopra i camposanti
nel quale non ci passano i boing perché ci sono i cari
che risiedono.
Sotto il cielo dei camposanti strade dritte e melancoliche
dove un cane, o più cani, dipende se estate o inverno,
passeggiano lenti e riflessivi.
Si vede che non c’è questo grosso traffico economico di cani, nei camposanti.
Lungo le vie umbratili e pacifiche dei camposanti
né macchine vi troverai, né autobi, né tram
nessuno vi si addentra, se non per ricordare, per chiagnere, per cani
E anch’io, oh compianti cari
oh amatissimi cari,
oh incredibili e cari cari
oh super cari,
io, non fateci caso, subito immediatamente inversione a U che il tomtom mi diceva Piadineria “La croccante”, da queste parti.
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